giovedì 16 ottobre 2014

Tachigrafi HASLER

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Tachigrafi  HASLER
 
Tachigrafo Hasler Bern Ag.  “Teloc” mod. RT8, Coll. Luca Berardocco.



Parallelamente al velocimetro di Josip Belušić, nella città tedesca di Dresda ne venne sviluppato un altro tipo, progettato da Hausshaelter ed in seguito prodotto in Svizzera da Gustav Adolf  Hasler. Il primo tachigrafo Hasler entrò in servizio nel 1891 con la matricola “3950”; dal 1903 vennero chiamati “Tel”, abbreviazione di “Telegraphenwerkstätte von G. Hasler” e successivamente, dal 1920 ad oggi, sono conosciuti come “Teloc”, unione di “TEL” e “Locomotive”. I tachigrafi maggiormente diffusi sui mezzi di trazione e sulle vetture pilota, in Italia, sono stati realizzati dall’azienda Hasler. Con il susseguirsi degli anni, diversi tipi di tachigrafi Hasler hanno equipaggiato i vari gruppi di locomotive; sostanzialmente il principio di funzionamento è rimasto per lo più invariato cominciando dai Teloc di Hasler-Bern Ag, i primi, passando per i Teloc di Ascom-Hasler Ag fino alle centraline Secheron – Hasler Rail. 
 
Schema Elettrico di funzionamento di un Tachigrafo, Coll.L.Berardocco.

Essi sono alimentati da una tensione di 24 Volts, all’interno di esso, un motore sincrono di tipo passo-passo, utilizzato per la rotazione del rilevatore di velocità, viene pilotato da un generatore tachigrafico di tipo potenziometrico, installato sulla ruota del rotabile; esso genera una tensione pulsante trifase a frequenza variabile, proporzionale alla velocità angolare a cui gira l'indotto, anch’essa funzione della velocità di rotazione dell’asse. La sua velocità è proporzionale a quella dell'asse secondo la regola : Vel. 0 Km  = 0 giri/min  -  Vel. Max  = 800 giri/min. All'interno del tachigrafo un meccanismo ad orologeria, realizza la base dei tempi; combinando il movimento del motorino e quello dell’orologio si realizzano il movimento dell'indice sul quadrante e del punzone sul nastro di carta. L’avanzamento della zona tachigrafica e la ricarica del sistema ad orologeria vengono entrambi derivati dalla rotazione del motore sincrono all’interno del tachigrafo stesso…


Luca Berardocco