Betoniera Ferroviaria - 1/87


Betoniera Ferroviaria

Elaborazione di semplice esecuzione e con un costo esiguo, alla portata di ogni modellista.

A Cura di : Luca Berardocco

Due versioni dello stesso modello iniziale - Luca Berardocco  GFT

Aggirandomi nelle corsie di una nota catena di Ipermercati, tra gli scaffali dedicati all’esposizione dei giocattoli, la mia vista e la mia attenzione sono state attratte da un particolare articolo, la riproduzione in scala 1:87 di una betoniera su telaio SCANIA commercializzata dalla Cararama

una marca che difficilmente si reperisce nei “blasonati” negozi di modellismo, nonostante la raffinatezza dei modelli. Ancora prima di acquistarne una la mia mente aveva già progettato, esploso e pianificato una elaborazione che mi avrebbe permesso di far circolare sul mio plastico un treno cantiere di assoluto realismo; così, dall’una iniziale, ne ho acquistate tre, scelta rivelatasi azzeccata perché da allora, circa tre anni fa, di questi modelli non ne ho più visti!!! Il punto di partenza di questa elaborazione è la separazione della betoniera dal telaio del camion ed in seguito lo smontaggio di essa in ogni sua componente. 

Dopo aver selezionato, nella scatola dei ricambi e delle rimanenze, due carri che potessero adattarsi bene a subire questo tipo di trasformazione, con del profilato Evergreen a C da 2 mm di altezza ho realizzato quattro traverse che fungessero da ancoraggio al telaio del carro stesso da incollare con del cianoacrilato alla faccia inferiore della culla della betoniera; 

dopodichè sono passato alla creazione del piano di carico di uno dei carri, realizzato con un foglio di plasticard Evergreen da 0,5 mm su cui ho incollato, con della colla liquida per polistirolo, delle fascette da imballo, il cui effetto finale è quello di riprodurre la classica lamiera bugnata, in seguito ho realizzato un piccolo cassone di contenimento ed infine ho pitturato il tutto con della vernice acrilica gialla spruzzata ad aerografo. Ad essiccazione avvenuta ho incollato il piano di carico al telaio del carro precedentemente pitturato di colore nero, dopo qualche ora ho incollato la culla con la betoniera, avendo cura di centrare il tutto rispetto all’asse longitudinale del carro stesso, al fine di evitare pericolose ed antiestetiche eccedenze di sagoma. La culla della betoniera, prima di essere ricomposta, è stata precedentemente sottoposta ad una puntigliosa elaborazione di ogni singola parte, compresa la verniciatura delle caratteristiche strisce gialle che ornano gran parte di questi mezzi da cantiere.

Una “sporcata” generale, effettuata in due fasi, prima a pennello asciutto e successivamente a spruzzo, completa questo modello originale nella cui realizzazione ci si può sbizzarrire in quanto nella realtà non esiste un modello standard a cui riferirsi, bensì è possibile riprodurre solo una delle tante versioni artigianali che ogni impresa di lavori ferroviari fa realizzare per conto proprio; tuttavia per aumentare il realismo è possibile realizzare alcuni loghi di una ipotetica impresa da applicare lungo le fiancate dei carri o sulla betoniera stessa… 

 
Il costo totale di ogni carro, compreso l’acquisto della betoniera e della vernice è inferiore ai dieci Euro. Nel mio treno cantiere, composto come al vero da carri riciclati, ho affiancato alla betoniera, che fa bella mostra di se, un ulteriore pianale ed un carro chiuso che può essere un G oppure un F o un H, tutti opportunamente colorati di giallo, magari con sfumature diverse ed ovviamente sporcati. 

Per la trazione di esso si può utilizzare la riproduzione di un qualsiasi automotore da manovra, preferibilmente un Ko/Kof, oppure una locomotiva diesel, preferibilmente del gruppo D341 ex FS o di provenienza ex DB/DR, possibilmente con una livrea da cantiere; in ogni caso, qualunque sia la scelta, il realismo sarà sempre garantito…
Luca Berardocco