“ Ponte della Grazia ”
Diorama di grande
effetto realizzato con estremo realismo ed una dovizia di particolari tale da
renderlo un’opera di pregio assoluto…
Per anni, durante tutto il periodo della
mia giovinezza fino al termine dei miei studi liceali, ho percorso la strada
provinciale che collega il paesino di Parghelia con la cittadina di Tropea,
nota località turistica situata lungo il tratto di costa tirrenica della
Calabria conosciuta con il nome caratteristico di “Costa degli Dei”… Nonostante
la breve distanza che separa i due centri abitati, appena tre chilometri,
l’orografia del territorio è caratterizzata da una serie di colline separate
tra loro da piccole e strette vallate piuttosto profonde, ognuna di esse
caratterizzata da una successione di ponti ferroviari realizzati tra gli anni
1885 e 1895, durante la costruzione del tronco ferroviario Eccellente – Rosarno
via Tropea (
vedi M.F. 266 05/2009 ). Con l’esecuzione di questo diorama ho voluto
riprodurre il tratto di linea, a mio avviso, più caratteristico e più attraente
dal punto di vista paesaggistico; il ponte sul torrente La Grazia…
Al vero
quest’opera d’arte venne progettata dall’ Ing. Barbaro e realizzato in
pietra con quattro arcate da 18 metri di luce ciascuna e con una eleganza
architettonica che testimonia l’elevata raffinatezza nell’arte costruttiva da
parte delle maestranze dell’epoca ; il progetto di questo ponte, dalla cui
sommità si può ammirare il centro storico di Tropea a strapiombo sul mare e sul
porto , fu esposto alla mostra delle Grandi Opere Ferroviarie che si tenne a Londra nel 1894 assieme ai
progetti di numerose altre opere presenti lungo la linea , anch’esse
contraddistinte da un’elevata raffinatezza costruttiva unita ad un’eccezionale
robustezza al punto che tutte esse resistettero al fatidico terremoto del 1905
, tre anni prima di quello che rase al suolo Reggio e Messina e numerosi paesi
lungo la linea… Il diorama misura 125 cm x 120 cm e durante le fasi di
realizzazione è stato suddiviso in due moduli da 125 cm x 60 cm, permettendo
così una lavorazione più agevole nei punti più impervi da raggiungere con gli
utensili e una più razionale occupazione dello spazio nel garage di casa mia.
Sia il ponte ferroviario che quello stradale sono stati realizzati con dei
fogli di polistirolo ad alta densità, utilizzati come materiale da
coibentazione nell’edilizia, sagomati tramite un seghetto a filo caldo;
l’incisione delle pietre è stata eseguita con una normalissima penna a sfera BIC.
L’impalcato dei ponti è stato ottenuto con dei listelli di legno di adeguata misura su cui successivamente sono state incise le basole di pietra ed inserite le ringhiere di ferro su quello ferroviario e in mattonato su quello stradale; al termine di questi lavori ogni impalcato è stato incollato al rispettivo ponte. Prima di procedere alla verniciatura ho preferito assemblare i tre pilastri centrali e le due spalle laterali del ponte ferroviario, in modo tale da poter effettuare la stuccatura dei punti di giunzione e della parte inferiore degli archi…
Per la
scelta dei colori con cui imitare la pietra mi sono affidato alla sola vista
procedendo a tentativi; per la colorazione di base ho utilizzato un Grigio
Chiaro acrilico della Maimeri, opportunamente diluito e spruzzato ad aerografo
a bassa pressione, ad asciugatura avvenuta ho effettuato ripetuti lavaggi con
del Grigio Azzurro fino ad ottenere l’effetto voluto. La sporcatura di entrambi
i ponti e le macchie di scolo dell’acqua piovana sono state effettuate con
diverse miscele di polveri sparse a pennello…
La parte di lavoro maggiormente complicata è stata la realizzazione dell’ambientazione e della vegetazione. I rilevi collinari e l’alveo del torrente sono stati riprodotti con il classico metodo della cartapesta sorretta da una struttura realizzata con della zanzariera appositamente modellata secondo la conformazione reale; atteso che il tutto s’indurisse ho cosparso l’intera superficie con diversi passaggi di erba fine color giallo scuro della Heki e in determinati punti, in base alla collocazione reale, ho ricreato delle zone d’erba verde ed i campi coltivati, tra l’altro in primo piano ho riprodotto anche un caratteristico campo coltivato con la famosa cipolla rossa di Tropea, interamente realizzato con del caffè !!!
La classica roccia sedimentaria che caratterizza gran parte dei
rilievi della zona, ove visibile, è stata riprodotta utilizzando la corteccia
d’albero che si usa in giardinaggio, opportunamente dimensionata e colorata.
Gli arbusti sono in gran parte di provenienza commerciale, Woodland Scenic,
Noch ed Heki, per gli ulivi ho utilizzato quelli prodotti da Krea, invece tutta
la vegetazione con cui ho imitato la classica macchia mediterranea è stata
autocostruita utilizzando in gran parte materiale vegetale; mi riferisco alle
centinaia di piante di fico d’india o di agave che ho dovuto realizzare con un
lavoro certosino, oppure ai numerosi cespugli ricreati con del filtro per cappe
pitturato e cosparso di granella d’origano finemente tritata, trucco appreso
dal mio amico Davide, anch’esso valente modellista ferroviario.
La palificazione
di tipo M è di Il Treno – Modellismo d’Autore, invece la catenaria è stata
realizzata da me in quanto le campate sono state posizionate come quelle vere
pertanto senza alcun riscontro o paragone in campo modellistico; il binario è
un flessibile della Tillig già predisposto per l’alimentazione, in previsione
di un accoppiamento con il plastico sociale della “Stazione di Tropea” realizzato dal
Gruppo Fermodellistico Tropeano. I veicoli presenti nel diorama sono tutti
dell’assortimento Busch invece i personaggi e gli animali sono della Preiser,
Mertens e Noch, così come il grande albero di tiglio presente, come al vero,
vicino al pilastro centrale del ponte.
Per imitare l’acqua del torrente ho
utilizzato del silicone trasparente modellato con un guanto imbevuto di alcool,
infine per riprodurre i cartelli stradali ho effettuato delle fotografie di
quelli veri e successivamente, con il mio PC, li ho ridimensionati in scala e
stampati ottenendo un risultato più che soddisfacente…
Questi sono i punti
salienti della realizzazione di quest’opera che mi ha impegnato circa per due
anni e mezzo, di cui quasi sei mesi solo per le rilevazioni sul posto e per le
centinaia di fotografie, effettuate in diverse occasioni, che mi hanno permesso
di riprodurre fedelmente la vegetazione e le giuste proporzioni rispetto al
vero; il tutto aggravato dalla lontananza perché, per esigenze lavorative, da 15
anni risiedo al Nord Italia. In realtà ciò che maggiormente ha influito sulla
mia decisione d’intraprendere questa realizzazione è stato il riscoprire una
vecchia fotografia del professore Hansjurg Rohrer scattata nel 1985
al “fatidico ponte” e pubblicata da Mondo Ferroviario sul N° 106-95 nei
fascicoli “Binari d’Italia”, dalle cui pagine si possono ammirare degli scorci
fantastici del nostro Paese e delle nostre amate ferrovie…
A cura di : Luca Berardocco
Diorama "Ponte della Grazia" - Autore : Luca Berardocco |
Una Tartaruga in testa ad un Espresso periodico estivo per
Milano , il 06/09/2007 foto Luca Berardocco .
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l’incisione delle pietre è stata eseguita con una normalissima penna a sfera BIC.
L’impalcato dei ponti è stato ottenuto con dei listelli di legno di adeguata misura su cui successivamente sono state incise le basole di pietra ed inserite le ringhiere di ferro su quello ferroviario e in mattonato su quello stradale; al termine di questi lavori ogni impalcato è stato incollato al rispettivo ponte. Prima di procedere alla verniciatura ho preferito assemblare i tre pilastri centrali e le due spalle laterali del ponte ferroviario, in modo tale da poter effettuare la stuccatura dei punti di giunzione e della parte inferiore degli archi…
La parte di lavoro maggiormente complicata è stata la realizzazione dell’ambientazione e della vegetazione. I rilevi collinari e l’alveo del torrente sono stati riprodotti con il classico metodo della cartapesta sorretta da una struttura realizzata con della zanzariera appositamente modellata secondo la conformazione reale; atteso che il tutto s’indurisse ho cosparso l’intera superficie con diversi passaggi di erba fine color giallo scuro della Heki e in determinati punti, in base alla collocazione reale, ho ricreato delle zone d’erba verde ed i campi coltivati, tra l’altro in primo piano ho riprodotto anche un caratteristico campo coltivato con la famosa cipolla rossa di Tropea, interamente realizzato con del caffè !!!
La foto del ponte vero |
Il Diorama "Ponte della Grazia" |
Desidero ringraziare
il mio carissimo amico Emiliano Maldini
per la pazienza con cui mi ha assistito durante le riprese fotografiche,
dimostrando qualità acrobatiche eccelse; mio fratello Francesco
Berardocco per i fotomontaggi realizzati con il diorama e lo sfondo della vera
Tropea ripresa dal vero ponte ferroviario, così come la vedrebbe un viaggiatore
che vi giunge in treno; infine il signor Andrea Altrocchi, webmaster del Gruppo Amici Scala TT per aver pubblicato questo lavoro come fotostoria di plastico !!! GRAZIE